Il fallimento del Libano non è la fine delle élite al potere


Manca un mese alle attesissime elezioni legislative libanesi del 15 maggio. Un test politico non solo per la classe politica al potere ma per gli equilibri della regione.

La campagna elettorale e le consultazioni si svolgono sotto il peso della peggiore crisi economica e finanziaria degli ultimi decenni, con ripercussioni che vanno ben oltre la cronaca di questa crisi (2019-) e superano i confini del Libano.

Quello che segue è un mio intervento video, della durata di 30 minuti e corredato da una serie di diapositive, presentato lo scorso novembre in una delle sessioni delle “Giornate di Archeologia, Arte e Storia del Vicino e Medio Oriente 2021”.

Nella sessione, intitolata “Dieci anni dopo le primavere arabe: conflitti permanenti o prospettive di pace?”, ho tentato di delineare i contorni di una crisi che viene da lontano e che caratterizzerà le dinamiche dei prossimi decenni.

L’iniziativa di novembre 2021 era stata promossa dalla Fondazione Terra Santa, dal Commissariato di Terra Santa del Nord Italia e dalla rivista ‘Terrasanta’, in collaborazione con ‘Studium Biblicum Franciscanum’ di Gerusalemme e il Museo dei Cappuccini di Milano.

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