Alla ricerca di una storia perduta


I contrafforti di pietra eretti in epoca crociata sulla collina di Hunin non sono visibili a chi viene dalla strada libanese diretta alla Linea Blu di demarcazione con Israele. Nota nelle cronache franche del XIII secolo come Chastel Neuf e in arabo come Qal’at Hunin (Castello di Hunin), la rocca sorge ancora oggi su uno dei posti strategicamente più rilevanti di tutto il Medio Oriente.

A cavallo tra l’Alta Galilea, oggi in Israele, e il Monte Amil, oggi in Libano, questa collina da decenni ha offerto lo spazio ai due insediamenti israeliani di Misgav Am e Margaliot, fondati da famiglie di ebrei provenienti dallo Yemen e dall’Iraq.

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Sono Lorenzo Trombetta. Per 25 anni ho vissuto e lavorato dall’altra parte del Mediterraneo. Leggi di più…

Chiunque controlli questa collina domina i declivi del sud del Libano sia verso il mare a ovest sia verso la piana di Hula a est. Poco più in là sorge la cittadina libanese di Adaysse, separata ormai dal resto del territorio meridionale dal muro di separazione eretto da Israele. Il muro prosegue attorno a Misgav Am e sovrasta la vista a chiunque tenti di immaginare come sia il mondo dall’altra parte. Le rovine del castello di Hunin sono visitabili solo dal lato israeliano.

Vista del muro di separazione israeliano dalla strada libanese lungo la Linea Blu (foto di Lorenzo Trombetta)

Su questo lato, e non su quello libanese, è possibile andare alla ricerca delle tracce di alcuni dei Sette Villaggi, da anni rivendicati dal Libano come propri ma rasi al suolo e svuotati dei loro abitanti dalle forze israeliane ai primi di settembre del 1948. (…)

(segue su Limesonline)

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