Libano, negoziazione e potere in tempo di tregua


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ANSA-FOCUS/Libanesi al confine tra distruzione e campi bruciati
‘Abbiamo perso tutto’. Hezbollah comincia a risarcire in dollari

(di Lorenzo Trombetta) (ANSA) – ROMA, 27 NOV – Tra case distrutte e campi agricoli bruciati dai bombardamenti israeliani si aggirano le sparute famiglie dei circa 60mia libanesi sfollati dalle zone del sud del Libano più vicine alla linea del fronte tra Hezbollah e Israele.

Solo una minima parte di chi ha abbandonato temporaneamente le proprie case da metà ottobre ha finora approfittato della tregua del conflitto mediorientale.

Ma l’estensione di altri due giorni, fino a mercoledì incluso, della pausa dei combattimenti consentirà forse a un numero crescente di civili libanesi di fare i conti con gli ingenti danni causati da sette settimane di intensi scambi di fuoco giornalieri tra il Partito di Dio e lo Stato ebraico.

Sul terreno, gli ostacoli al ritorno non sono soltanto i danni infrastrutturali e il rischio dell’improvvisa ripresa dei combattimenti, ma anche il pericolo posto dagli ordigni inesplosi israeliani seminati un po’ ovunque sui terreni del sud del Libano.

“Abbiamo perso un’intera stagione agricola”, afferma Mustafa, coltivatore di tabacco nella zona di Naqura, sulla costa mediterranea. Gli fanno eco numerosi altri coltivatori di olive nella piana di Marjouyoun. “I nostri campi sono stati bruciati dalle bombe israeliane, alcune erano bombe al fosforo”, prosegue Mustafa, evocando quanto già denunciato più volte nelle scorse settimane da organizzazioni umanitarie internazionali e da media libanesi: l’uso da parte di Israele delle bombe al fosforo bianco, vietate in aree abitate da civili.

AP Photo/Hussein Malla
AP Photo/Hussein Malla

E mentre da più parti ci si lamenta, come da decenni accade in Libano, della cronica assenza delle autorità statali centrali, i vertici di Hezbollah hanno già cominciato a distribuire risarcimenti in dollari contanti ad alcune famiglie colpite nelle località vicine alla linea blu di demarcazione con Israele.

Il movimento armato sciita filo-iraniano assicura che distribuirà gli aiuti a tutte le famiglie che hanno visto le loro case danneggiate e distrutte e i loro raccolti agricoli perduti, senza discriminare tra comunità sciite, sunnite e cristiane del sud del Libano. Hezbollah fa sapere che ha già cominciato a risarcire: la priorità sarà data alle famiglie che sono rimaste nelle case danneggiate.

In un secondo momento, affermano responsabili del Partito di Dio ai media libanesi, si verseranno i risarcimenti a chi non abita per il momento nelle zone disastrate.

Ai primi di novembre si erano levate alcune critiche nei confronti di autorità cristiane di Beirut che avevano portato aiuti soltanto a quei pochi villaggi a maggioranza cristiana della linea del fronte. “Hezbollah ci tiene a far vedere che aiuta tutti gli abitanti del sud, senza distinzioni”, afferma Ahmad, abitante di Dhahira, località sunnita sul fronte e una delle cittadine maggiormente colpite dai bombardamenti israeliani.

Citato dai media libanesi, il sindaco di Dhahira ha riferito di essere a conoscenza dell’intenzione di Hezbollah di risarcire gli abitanti delle zone danneggiate già prima della tregua. “Sono stato informato da Hezbollah quando gli scontri erano cominciati”. (ANSA).

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